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Quando i figli sono parte del “Sì”: l’incanto segreto dei matrimoni con i bambini.

  • Immagine del redattore: Luca Marcellino
    Luca Marcellino
  • 22 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
piccole damigelle posano ad un matrimonio con figli
Piccole damigelle posano

C’era una volta una madre che camminava verso l’altare non da sola, ma con una piccola mano stretta alla sua. In quella mano, c’era un mondo. C’erano i risvegli assonnati, le risate senza denti, le prime parole e i silenzi carichi di significato. C’era l’infanzia – viva, rumorosa, dolcissima – che diventava parte del rito, della promessa, dell’eternità.

Oggi, sempre più coppie arrivano al matrimonio con i figli al seguito, piccoli angeli che non sono spettatori, ma co-protagonisti. E quando l’amore si intreccia con la genitorialità, il matrimonio non è più solo un’unione: è un racconto di famiglia che continua a scriversi, con nuove penne e nuovi colori.

I vestiti del cuore: stile e comfort per i piccoli protagonisti

Chi ha detto che l’eleganza deve comprimere il respiro? Chi ha deciso che l’abito da cerimonia debba somigliare a una gabbia dorata? I bambini sanno che la verità sta nella libertà: quella di correre, di cadere, di ridere col vestito sporco di terra e felicità.

Vestirli per un matrimonio è come vestire l’anima dell’evento. Colori tenui, tessuti che accarezzano la pelle e non la costringono. Lino per l’estate, velluto leggero per l’autunno, cotone che respira. Le bambine non devono sembrare spose in miniatura, ma creature di fiaba. I maschietti non hanno bisogno del gessato, ma di uno stile che racconti chi sono: piccoli uomini, sì, ma anche ancora figli, ancora giochi, ancora vento tra i capelli.

Gli accessori devono sussurrare, non urlare. Una coroncina di fiori che odora di campo, le bretelle che reggono la voglia di correre, le scarpe pronte ad inciampare nel velo della mamma.

E quando c’è più di un bambino, perché non coordinarli? Non per obbligarli all’uniforme, ma per raccontare che sono una costellazione: ciascuno una stella, tutti parte dello stesso cielo.

il figlio accoglie il padre nel giorno del matrimonio

Ruoli incantati: dare un posto ai bambini nella cerimonia

Il matrimonio è un rito. E ogni rito, come sapevano bene gli antichi, ha bisogno di simboli, di testimoni, di piccoli miracoli. I figli possono essere tutto questo. Non solo paggetti o damigelle, ma portatori di senso.

1. La promessa dei figli: Immaginate il silenzio. L’aria sospesa. E poi, la voce di un bambino che legge ciò che ha scritto per mamma e papà :"Vi prometto di essere sempre il vostro primo buongiorno e il vostro ultimo abbraccio. Vi prometto di ridere con voi anche quando sarete stanchi, e di portarvi una margherita quando sarete tristi. "Le promesse dei figli non sono solo parole: sono petali che si depositano sull’altare e diventano radici.

2. Il rito della scelta condivisa: Coinvolgerli nella scelta del tema o dei colori è come dire: “Questa festa è anche tua.” Che sia un matrimonio in stile Boho, o una cerimonia nel bosco con muschio e lanterne, lasciate che i bambini scelgano un colore, un simbolo, un oggetto da portare. Questo non è solo un gioco: è dare loro potere, è riconoscere il loro posto nella vostra storia.

Le paure dei genitori: tra spontaneità e imprevisti

I genitori che si sposano con i figli già al proprio fianco portano con sé paure diverse. Paura che il bambino pianga durante le promesse. Che si sporchi, che disturbi, che si senta fuori posto.

Ma forse non dovremmo domandarci: e se fosse proprio quello il momento più vero della giornata? Un matrimonio con bambini è un inno all’imperfezione. È dire: "La vita non aspetta la foto perfetta. La vita è adesso." Se un bambino piange, è perché sente. Se ride, è perché è felice. Se corre sull’altare, è perché lì sente casa.

I figli non rovinano la cerimonia. La salvano. La rendono viva, irripetibile. Portano l’invisibile davanti agli occhi: il fatto che l’amore è già cresciuto, è già nato, è già qui.

Conclusione: il matrimonio come fiaba viva

Quando si cammina verso l’altare tenendo per mano un figlio, non si celebra solo l’amore tra due persone. Si celebra la vita, con tutte le sue pieghe. Quel momento non sarà mai solo “il giorno delle nozze”, ma il giorno in cui la famiglia ha scritto una nuova pagina, a più mani, con più cuori.

Nel tempo, i figli forse non ricorderanno ogni dettaglio del ricevimento. Ma ricorderanno che c’erano. Che contavano. Che hanno avuto un posto sacro in quel “per sempre”. E quella memoria – credetemi – li farà forti, e li farà amare.


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